Recensione "L'arte della felicità"
Un tassista a Napoli. Provate a immaginare: come potrebbe iniziare un film che parla di un personaggio simile? Avete fatto? L'ho fatto anch'io. Però questo film inizia in modo diverso. Questo film parte in Tibet, negli occhi di un monaco. spoiler leggeri Quando si pensa a "film d'animazione", la prima cosa che viene in mente sono i film della Disney e, se uno è cresciuto bene, della Pixar (di cui spero avrò modo di parlare in futuro). L'animazione però, per fortuna, non è solo animali parlanti, principi, maghi e reami incantati: può parlare di guerra (ad es. "Valzer con Bashir"), di crescita ed emancipazione ("Persepolis"), della difficoltà di vivere ("L'illusionista") e di tanto altro ancora. (ho dovuto generalizzare un po', ma ci siamo capiti, vero?) È forse a quest'ultimo genere che appartiene questo bellissimo film d'animazione, attenzione attenzione, italiano. "L'arte d...