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Recensione "L'arte della felicità"

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Un tassista a Napoli. Provate a immaginare: come potrebbe iniziare un film che parla di un personaggio simile?   Avete fatto? L'ho fatto anch'io. Però questo film inizia in modo diverso.  Questo film parte in Tibet, negli occhi di un monaco.  spoiler  leggeri  Quando si pensa a "film d'animazione", la prima cosa che viene in mente sono i film della Disney e, se uno è cresciuto bene, della Pixar (di cui spero avrò modo di parlare in futuro).  L'animazione però, per fortuna, non è solo animali parlanti, principi, maghi e reami incantati: può parlare di guerra (ad es. "Valzer con Bashir"), di crescita ed emancipazione ("Persepolis"), della difficoltà di vivere ("L'illusionista") e di tanto altro ancora. (ho dovuto generalizzare un po', ma ci siamo capiti, vero?)  È forse a quest'ultimo genere che appartiene questo bellissimo film d'animazione, attenzione attenzione, italiano. "L'arte d...

Perché

Iniziamo. Ci è voluto un po' perché aprissi questo blog.  Magari non lo leggerà nessuno, magari lo leggeranno tutti. Io, però, intanto, l'ho fatto. L'ho scritto.  Questo blog è una piccola promessa a me stesso, un piccolo impegno, una piccola sfida. Un modo per capire se posso comunicare qualcosa agli altri, dare loro qualcosa che li faccia emozionare, pensare o che, magari, gli strappi un sorriso. Un modo per condividere con tutti la bellezza che trovo in questo mondo. Perché ce n'è tanta, sapete? Sì, lo so che lo sapete, ma ogni tanto è utile ripeterlo, metterlo nero su bianco. È una cosa importante da ricordare. In questo blog si parlerà - spero - di tante cose, il cinema avrà probabilmente lo spazio maggiore in quanto passione della mia vita ma, alla fine, l'unica vera protagonista sarà *rullo di tamburi* la storia. Quale storia? Ogni storia. Perché qualunque sia la fonte - film, libri, musica, spettacoli, videogiochi, telegiornali, gli amici al bar, ...